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Le epizoonosi

Le epizoonosi

03/06/2024

Le epizoonosi sono malattie della pelle provocate dal morso, puntura o contatto con insetti o con Artropodi. Nella tarda primavera e in estate alcune di esse aumentano notevolmente di frequenza, specialmente in ambienti caldo umidi e quando la pelle, per la sudorazione, modifica calore e odore. 
Le manifestazioni cutanee sono varie, tenendo presente che alcuni insetti possono essere vettori di malattie anche gravi. 
 
PIDOCCHI

Piccoli insetti con 6 zampe ognuna fornita di artigli. Le femmine utilizzano una colla invisibile per fissare le loro uova ai peli o ai capelli chiamate lendini; esse si schiudono in 8 gg. I pidocchi si nutrono di sangue e ne esistono tre tipi:
  • Pidocchio del capo (Pediculus humanus capitis). Si osserva spesso in epidemie scolastiche; ne sono colpite le persone con capelli lunghi e si trasmettono da un essere umano all'altro per via diretta o attraverso pettini e spazzole. Il sintomo principale è il prurito che, quando intenso, provoca una dermatite localizzata più frequentemente nella zona della nuca e nella porzione superiore del collo. La diagnosi viene posta con la ricerca dei lendini, piccole lesioni ovalari attaccate al capello, e con l'osservazione di pidocchi in movimento. In genere il pidocchio del capo non è vettore di malattie.
  • Pidocchio del corpo (Pediculus humanus corporis). Determina la cosiddetta Malattia del vagabondo perché associata a scarsa igiene. Frequente durante la prima guerra mondiale nelle trincee, ma ora molto più rara, era responsabile della trasmissione di malattie gravi quali il tifo, la febbre ricorrente e la febbre delle trincee. Il prurito è intenso e la cute si riempie di escoriazioni, pigmentazioni e pustole. I lendini si possono rinvenire nei vestiti.
  • Pidocchio del pube (Phthirus pubis), detto anche piattola. Si trasmette attraverso i rapporti sessuali e interessa i peli del pube, addominali, del torace e delle ascelle, regioni ricche di ghiandole apocrine che rappresentano l'habitat naturale di questo insetto.
 
CIMICI

Piccoli insetti di circa 5 mm. di diametro, di colore rosso scuro; emanano un odore sgradevole dovuto alla secrezione di ghiandole di cui sono ricche. Alcuni animali possono essere infestati da cimici e nell'uomo determinano eruzioni di papule molto pruriginose ma quella più importante è la Cimex lectularius o cimice del letto. Preferisce il buio, si trova dove c'è legno, dietro i quadri e i mobili e in posti simili. Si nutre di notte del sangue delle vittime, si intrufola nel letto o si fa cadere dal soffitto. Determina papule orticarioidi, spesso raggruppate, può interessare il volto e determinare anche un edema palpebrale.
 
PULCI

La Pulex irritans, grande circa 4 mm., si trova in casa in piccole fessure del pavimento e dei mobili ma oggi è meno frequente con l'uso delle aspirapolveri. Le pulci hanno la caratteristica di poter saltare e vivono molto a lungo, anche qualche anno. Sono insetti ematofagi, si nutrono di notte e possiedono nella saliva sostanze anticoagulanti che aiutano ad ingerire più facilmente il sangue. Sono responsabili, insieme alle pulci degli animali, delle grandi epidemie di peste del passato dovute alla trasmissione della Yersinia Pestis, agente scatenante di questa terribile malattia, oggi praticamente scomparsa. Determinano sulla pelle delle papule centrate da un puntino emorragico, ben visibili con una lente di ingrandimento, di color porpora (porpora da pulci). Molto più comuni sono le pulci dei cani e gatti, che vengono colpiti in casa quando gli insetti lasciano i propri nascondigli e parassitano il primo ospite disponibile per nutrirsi.
 
ZECCHE

Sono artropodi della classe degli Aracnidi come i ragni, gli scorpioni e gli acari. Sono fornite di un rostro che si aggrappa alla cute per succhiare il sangue di cui l'insetto si nutre. Le specie più diffuse in Italia sono l'Ixodes ricinus (zecca dei boschi) e il Rhipicephalus sanguineus (zecca del cane). Parassitano l'uomo e diverse specie animali tra cui cervi e scoiattoli. Con il rostro la zecca rimane attaccata all'ospite per ore, giorni o settimane, compiendo il pasto di sangue. La sua presenza si concentra nei mesi caldi mentre durante la stagione invernale va in una sorta di letargo. Le zecche vivono molto bene nei boschi e nelle zone erbose. L'importanza che riveste la puntura di zecca è che può trasmettere all'uomo agenti patogeni responsabili di malattie quali la Borreliosi di Lyme, la febbre bottonosa, la febbre Q, l’encefalite virale, la febbre emorragica ed altre. 
Dopo la diagnosi di puntura di zecca è consigliabile eseguire una pronta terapia antibiotica con le tetracicline e una profilassi antitetanica. Durante la stagione primaverile/estiva, in caso di escursioni nei boschi, è bene:
  • indossare abiti che coprono le estremità ed evitare di camminare nell'erba alta,
  • scuotere e spazzolare gli indumenti indossati e lavarli,
  • trattare gli amici a quattro zampe con prodotti anti zecche. Queste vanno prontamente rimosse con l'aiuto di una pinzetta con punte sottili senza schiacciare il corpo e tentando di rimuovere il rostro con un ago. 
 
ACARI

Sono insetti appartenenti alla classe degli Aracnidi (come i ragni), invisibili ad occhio nudo. Gli habitat ideali sono i luoghi con una percentuale di umidità tra il 60 e l'80%.
Se questa scende sotto il 50%, l'acaro muore. Questo spiega la frequenza delle patologie da acaro in tarda primavera e in estate.
Si nutrono prevalentemente di scaglie di pelle umana, muffe, polveri, pollini e batteri; si annidano prevalentemente dove c'è polvere ma possono trovarsi anche su legno, piante e derrate alimentari; in un grammo di polvere possono vivere da cento a mille acari.
Ne esistono numerosissime specie, quelli più comuni sono:
  • Dermatophagoides pteronyssimus, che vive comodamente negli ambienti polverosi delle case, nei materassi, tappeti, etc.;
  • Dermatophagoides farinae, che vive nelle derrate alimentari, in particolare nelle farine, colpendo spesso i lavoratori di questo settore;
  • Trombicula autumnalis, che vive nell'erba. 
Il contatto degli acari con la cute genera di solito una reazione orticarioide costituita da piccoli pomfi più o meno numerosi e molto pruriginosi.
Nelle persone predisposte essi possono scatenare fenomeni allergici, in particolare attacchi di asma, e nei bambini, specialmente gli atopici, lo strofulo, una reazione di ipersensibilità agli acari molto fastidiosa per il prurito che comporta.
Nelle infestazioni gravi è bene rivolgersi a ditte specializzate che provvedono a bonificare tutto l'ambiente. Nelle forme lievi, invece, si può procedere alla pulizia e aspirazione di tutte le zone polverose della casa e trattarle con prodotti acaricidi.
Nel caso di allergie respiratorie occorre, oltre alla bonifica, sostituire lenzuola, federe e materassi con prodotti anti acaro ed eliminare tappeti, peluche e tendaggi.
Numerosi altri insetti provocano, infine, patologie cutanee tra i quali le pulci d'acqua, che vivono sugli scogli, le api e le vespe (imenotteri), le mosche e le zanzare (ditteri), i ragni e gli scorpioni (aracnidi).
 
 
Dott. Stefano Simoni
Specialista in Dermatologia
Già Primario I.D.I. - Roma
U.S.I. Piazza Vittorio - Via Machiavelli, 22
U.S.I. Ostiense - Viale Marco Polo, 41 
U.S.I. Lido di Ostia (Villa del Lido) - Viale del Lido, 3 

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