06-09-2023

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Medicina

La nuova era della contraccezione: IUD con sistema di rilascio di progesterone

Paolo D'Alessio


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La spirale contraccettiva influisce sui movimenti e sulla sopravvivenza degli spermatozoi nell’utero in modo che non riescano a raggiungere l’ovulo e fecondarlo. 
In particolare modifica il rivestimento interno dell’utero (endometrio) rendendolo inadatto alle gravidanze, impedendo che l’ovulo, qualora venga fecondato, possa impiantarsi e svilupparsi.
Questo dispositivo, inoltre, grazie al rilascio di progesterone locale a livello endometriale, è particolarmente indicato nel trattamento del sanguinamento mestruale abbondante.
La spirale al progesterone (IUD) funziona rilasciando l'ormone, come avviene per gli altri anticoncezionali ormonali, al quale si aggiunge un primo effetto contraccettivo a livello del muco cervicale, in quanto ostacola e inibisce la risalita degli spermatozoi, e l'azione contraccettiva del rame in quanto corpo estraneo. Questo rende la spirale a rilascio ormonale un metodo ad alta efficacia contraccettiva (il 99,8%).
 

Vantaggi della spirale medicata al progesterone (IUD)

La spirale con progesterone presenta i seguenti vantaggi:
  • efficace contraccezione;
  • non interferenza con l’equilibrio endocrino;
  • facilità di mantenimento: non può essere dimenticata come può invece accadere per la pillola;
  • maggiore economicità rispetto agli altri metodi contraccettivi (la spirale è più costosa all’inizio ma più economica a lungo termine);
  • reversibilità: se si desidera si può avere una gravidanza non appena la spirale  viene rimossa.
La spirale intrauterina al progesterone ha, altresì, il vantaggio aggiunto di ridurre la quantità del flusso mestruale.
Questa rappresenta una caratteristica positiva per le donne che normalmente hanno mestruazioni lunghe e abbondanti o che le avrebbero utilizzando la spirale al rame.
In tal modo potrebbe, inoltre, essere drasticamente ridotto anche il numero di interventi di isterectomia (asportazione dell’utero) per patologie uterine benigne (fibromi e miomi dell’utero) causa di menorragie refrattarie alla terapia medica.
 
In alcuni casi si può giungere all’amenorrea (assenza di flusso mestruale) e, in mancanza di un adeguato colloquio con la paziente prima dell’inserimento della spirale, la donna potrebbe ritenere la riduzione del flusso mestruale o la comparsa di amenorrea come segno di fatti patologici, con la conseguente richiesta di rimozione dello IUD. 
E’, quindi, molto importante il fatto che sia il ginecologo che la paziente siano a conoscenza che l’amenorrea in questi casi non è altro che la logica conseguenza dell’azione atrofizzante da parte dell’ormone (levonorgestrel) sull’endometrio.
 
La spirale al progesterone (IUD) può avere anche i seguenti effetti:
  • irregolarità del ciclo o piccoli sanguinamenti nei primi 3-5 mesi (anche se, in seguito, con questo sistema intrauterino le mestruazioni tendono a diminuire quasi del tutto);
  • raramente secchezza vaginale, vampate di calore, cefalea, nausea.
La contraccezione intrauterina è indicata specialmente per:
  1. donne che hanno già avuto figli;
  2. donne a basso rischio di contrarre infezioni sessualmente trasmesse;
  3. donne che non possono o non vogliono prendere la pillola.
La posizione in cui viene inserita la spirale è quella ginecologica: dopo l’inserimento dello speculum vaginale si procede alla detersione della cervice (collo uterino) con una soluzione antisettica.
Viene, quindi, misurata la lunghezza dell’utero (isterometria) e la spirale viene collocata all’interno attraverso la cervice o apertura dell’utero. I fili dello IUD vengono tagliati in modo che siano ben dentro la vagina. La donna e il suo partner non li noteranno ma deve essere possibile sentirli al tatto inserendo un dito in vagina.
  • Quasi tutti i tipi di spirale hanno la durata di circa 5 anni.
  • È possibile rimuovere la spirale in qualsiasi momento.
  • Il primo controllo (clinico ed ecografico) va eseguito un mese dopo l’inserimento e poi ogni 12 mesi.
 
 
Dott. Paolo D'Alessio
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
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