02-11-2023

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Medicina

Alimentazione, microbiota e benessere dell'apparato visivo

Dott. Francesco Rubino


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Uno stile di vita corretto ed un’alimentazione equilibrata possono essere di fondamentale importanza per il corretto funzionamento dell’apparato visivo e per la prevenzione di malattie oculari.
L’ormai noto regime dietetico mediterraneo, adottato con coerenza fin dai primi anni di vita, può, infatti, ridurre il rischio di alcune malattie oculari, dalle semplici disfunzioni come l’astenopia (stanchezza visiva) a patologie anche molto serie come alcune forme di degenerazione retinica maculare, tristemente famosa per essere la maggiore causa di cecità legale nell’adulto.

Di contro una dieta ricca di carboidrati e grassi saturi può, invece, favorire l’instaurarsi della temibile sindrome metabolica che, con l’ipertensione, il diabete, l’obesità ed altre malattie cronico/degenerative, può predisporre a specifiche patologie oculari che si manifestano con un calo permanente della capacità visiva.

Qual è, quindi, l’alimentazione corretta per i nostri occhi? 
E’ molto semplice, basta adottare, come detto, una dieta mediterranea ed arricchirla consapevolmente di alcuni elementi che giovano alla funzionalità dell’apparato visivo, di cui i più importanti sono:
 
  1. L’acqua - bere molto e sempre, almeno 2 litri al giorno. L’occhio e tutto l’apparato visivo risente positivamente della buona idratazione, sia per il benessere della superficie esterna, per ciò che riguarda la lubrificazione e la corretta lacrimazione di base, che per la parte interna, e mi riferisco in particolare al vitreo ed alla retina.
  2. Le vitamine - A B C E - sono presenti nell’olio di oliva e in tutti i vegetali commestibili, nella frutta, specie quella colorata e ricca di antiossidanti, negli agrumi, nelle carote e poi ancora nei peperoni, pomodori, insalate, cavoli, rape verdi, broccoli e verdura a foglia verde come gli spinaci, ricchi di antiossidanti come la luteina e la zeaxantina.
  3. Zinco, rame e selenio - Oligoelementi con capacità antiossidante presenti nella carne, nel latte, nelle uova e nella frutta secca, immancabile quest’ultima in una dieta ambiziosa per sani principi alimentari.
  4. La vitamina D - è una vitamina strategica nella prevenzione di molte malattie oculari, come la temibile degenerazione maculare legata all’età. La vitamina D si trova nelle uova, nel pesce azzurro, nel riso, nei legumi e nel cacao.
  5. Acidi grassi poliinsaturi e Omega3 - li troviamo nel pesce azzurro, meno nobile, più economico ma più ricco di antinfiammatori naturali.
  6. La fibra e il microbiota. La fibra è abbondantemente presente in tutti i vegetali e dev’essere integrata nell’alimentazione fin dalla più giovane età. L’organismo umano non possiede gli enzimi per digerire le fibre che  introduciamo attraverso l’alimentazione e quindi queste ultime, durante il loro passaggio nel tubo digerente, non sono soggette né alla digestione né all’assorbimento, restando inalterate fino alla fine del loro percorso nell’apparato intestinale.
    All’interno dell’intestino, però, si attiva la funzione benefica della fibra, che viene attaccata e digerita parzialmente dai microrganismi e dai batteri che compongono il microbiota intestinale, producendo dei composti benefici per le cellule del colon e per l’intero organismo: gli acidi grassi a catena corta (butirrato, proprionato e acetato). Per questa sua nobile funzione la fibra, nel suo specifico ruolo di nutrimento per il microbiota intestinale, è considerata una "sostanza prebiotica". L’azione degli acidi grassi a catena corta è al centro degli effetti metabolici del microbiota intestinale sull’organismo.
    Questi composti, altamente benefici, determinano, infatti, una modifica della chimica intestinale, la quale  produce una selezione della popolazione microbica prevenendo la crescita di microrganismi potenzialmente patogeni come, ad esempio, l’Escherichia Coli ed alcuni miceti. Gli acidi grassi a catena corta, inoltre, hanno dimostrato di avere un ruolo anche nella riduzione delle citochine, che sono le  scintille che accendono l’infiammazione; capacità antinfiammatoria, questa, che produce tra l’altro effetti immunomodulatori. 
 
Per concludere, è ormai chiaro che tutte le patologie cronico-degenerative e quindi anche quelle degli occhi nascono dal persistere nel tempo di processi infiammatori lenti e continui; da qui l’importanza fondamentale dell’alimentazione, della diagnosi delle intolleranze alimentari e dell’introduzione consapevole di alimenti che direttamente o indirettamente riducono l’infiammazione. 


Dott. Francesco Rubino
Medico - Chirurgo
Specialista in Clinica Oculistica e Chirurgia Oculare
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