02-02-2024

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Medicina

Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO): diagnosi e terapia

Dott. Alessio Grieco


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La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una patologia infiammatoria cronica delle vie respiratorie caratterizzata dalla presenza di una ostruzione bronchiale irreversibile.

La causa principale della malattia è il fumo di sigaretta che determina un aumento dei mediatori chimici dell’infiammazione con una azione irritativa cronica sui bronchi. Tra le altre cause più frequenti bisogna ricordare l’esposizione a sostanze nocive ambientali o industriali, come lo smog o i prodotti chimici e i deficit genetici, il principale dei quali è il deficit di alfa1-antitripsina, un enzima il cui compito è quello di ridurre gli effetti distruttivi dell’infiammazione sui bronchi.
 
 
Sintomatologia

I sintomi della BPCO nella fase iniziale sono tipicamente respiratori:
  • Tosse cronica con catarro
  • Fiato corto e difficoltà a respirare (dispnea) inizialmente solo sotto sforzo ma con il progredire della malattia anche a riposo
  • Respiro sibilante
  • Senso di oppressione al torace
  • Debolezza
Con il progredire della patologia possono essere interessati anche altri organi ed apparati come, ad esempio, il cuore in quanto la riduzione progressiva dell’ossigeno nel sangue può favorire il peggioramento e quindi il manifestarsi di patologie cardiologiche.
 
Diagnosi

In tutti i pazienti che presentano tosse cronica con espettorazione per almeno sei mesi anche non consecutivi durante l’anno e che hanno una storia di fumo di sigaretta o di esposizione a sostanze inalanti nocive va sospettata una BPCO.
La diagnosi viene eseguita e confermata mediante una spirometria, esame semplice e veloce, non invasivo e facilmente ripetibile, che consente di valutare la funzionalità del polmone. Il quadro spirometrico tipico di un paziente BPCO è caratterizzato da una ostruzione respiratoria irreversibile. Lo specialista pneumologo, se lo ritiene necessario, oltre alla spirometria può richiedere ulteriori accertamenti che servono a definire meglio la gravità della BPCO e/o ad escludere altre patologie:
  • esami ematici con emocromo per valutare lo stato di infiammazione e per valutare eventuali target di terapia;
  • emogasanalisi arteriosa (EGA) per misurare l’ossigenazione del sangue e valutare la necessità di impostare una terapia di supporto con ossigeno;
  • test del cammino;
  • Rx torace in due proiezioni ed eventuale TC torace per individuare eventuali anomalie polmonari (enfisema, neoplasie, bronchiectasie);
  • esami colturali dell’espettorato per la ricerca di eventuali batteri.

Terapia

La terapia si basa inizialmente sulla sospensione totale del fumo di sigaretta. Smettere di fumare riduce drasticamente i livelli di infiammazione delle vie aeree, riducendo il rischio di episodi di bronchite acuta e rallentando la progressione della malattia. Il trattamento farmacologico è complesso e va individualizzato per ogni singolo paziente in funzione delle caratteristiche proprie della patologia.

Esso prevede:
  • l’utilizzo di broncodilatatori inalatori a lunga durata d’azione;
  • l’utilizzo di corticosteroidi inalatori a vario dosaggio, riservati ad alcune categorie di pazienti;
  • antibiotici negli episodi di bronchite acuta;
  • vaccinazione antipneumococcica ed antinfluenzale al fine di ridurre il rischio di riacutizzazione;
  • mucolitici;
  • ossigenoterapia in caso di ridotta ossigenazione del sangue. L’ossigeno può essere somministrato solo la notte, oppure sotto sforzo, o 24 ore al giorno a seconda dei livelli di gravità della malattia;
  • riabilitazione respiratoria, che ha il compito di rafforzare la muscolatura respiratoria e favorire l’espettorazione per ridurre al minimo il rischio di ristagno di secrezioni e quindi di riacutizzazioni. 
 
Dott. Alessio Grieco
Pneumologo
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